Con l’ordinanza del 7 febbraio 2022 n. 3695, la Corte di Cassazione si è occupata di un caso di acquisto di un bene (in particolare si trattava di un’autovettura) che si è rivelato non idoneo all’uso a cui era destinato e delle tutele previste per l’acquirente, nel caso sia un “consumatore”.
IL CONSUMATORE.
Si ricorda, innanzitutto, che “consumatore” è definito dal Codice del consumo la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta.
I PRINCIPI AFFERMATI DALLA CORTE DI CASSAZIONE.
La Corte ha affermato alcuni principi che è bene conoscere.
La preferenza al Codice del Consumo.
Ha, in primo luogo, ricordato che, nel nostro ordinamento, il contratto di compravendita è regolato sia dal codice civile che dal c.d. Codice del consumo (d.lgs.206/2005).
Ha aggiunto che il nostro legislatore ha dato preferenza della disciplina del Codice di consumo rispetto al codice civile, ritenuto sussidiario.
I termini.
La Corte ha, poi, ricordato i punti fondamentali della disciplina del Codice del consumo rilevanti per la vicenda:
· il venditore è responsabile nei confronti del compratore per qualsiasi vizio del bene venduto che si manifesti entro i due anni dalla consegna;
· il consumatore deve denunciare (cioè comunicare, far conoscere) il vizio al venditore entro due mesi dalla scoperta del vizio. La denuncia “può essere fatta con qualunque mezzo che in concreto si riveli idoneo a portare a conoscenza del venditore”;
· si presume che i vizi manifestati entro sei mesi dalla consegna del bene fossero presenti già al momento della consegna. In questo caso, il compratore dovrà solo affermare l’esistenza del vizio, mentre il venditore avrà il compito di dimostrare l’idoneità del bene al momento della consegna, se vuole sottrarsi alla responsabilità.
Le tutele a disposizione del consumatore.
La Corte ha, infine, riportato le tutele fondamentali a disposizione del consumatore-compratore nel caso di vizi del bene acquistato, secondo una gerarchia che il consumatore, nel rivolgere le sue domande al venditore, deve rispettare:
1. il consumatore può richiedere, in un primo momento, a sua scelta, la sostituzione o la riparazione del bene (rimedi primari). La sostituzione o riparazione del bene devono avvenire senza spese per il consumatore, entro un tempo ragionevole e non devono provocargli inconvenienti;
2. in un secondo momento, se la riparazione o sostituzione sono impossibili o troppo onerose, se il tempo congruo per la riparazione e sostituzione del bene è scaduto senza che il venditore abbia provveduto, se la riparazione o sostituzione gli hanno recato inconvenienti notevoli, il compratore può chiedere, sempre a sua scelta, o una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, pur in presenza di un vizio lieve (rimedi secondari).
– Questo contributo è stato realizzato con la collaborazione di Francesca C., studentessa in alternanza scuola-lavoro nel mese di marzo 2022 –