“Il tempo è denaro” diceva già Sir Francis Bacon qualche secolo fa.
Ce lo ha ricordato l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con una sentenza di pochi giorni fa.
La storia è quella di un’azienda che non ha ottenuto degli incentivi tariffari richiesti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a causa del ritardo della PA nella chiusura del procedimento.
Ciò per un nuovo divieto normativo che, se i termini del procedimento fossero stati rispettati, non le sarebbe stato applicato.
Il Consiglio di Stato ricorda che “l’ingiustificato ritardo nel rilascio del provvedimento è una responsabilità dell’amministrazione. La PA infatti ha l’obbligo di definire in tempi certi la sua azione pubblica e il soggetto privato ha diritto di pretendere che tale “potere” venga esercitato secondo una tabella di marcia definita”.
In mancanza, l’azienda ha diritto al risarcimento del #danno per il fatto illecito della PA, come perdita di chance, quantificato anche in via equitativa.
Il risarcimento è uno strumento dato ai cittadini, oltre al tradizionale annullamento, per una tutela più piena verso comportamenti, omissioni, ritardi illegittimi da parte delle PA.
(Adunanza Plenaria – Consiglio di Stato, n.7 del 23.4.2021)